“I vaccini sono un rimedio sicuro ed efficace contro il covid-19? Il Green Pass è un utile strumento di prevenzione contro la pandemia o è piuttosto uno strumento di tortura e di conflitto sociale al servizio di un potere politico autoreferenziale? L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la Food and Drug Administration (FDA), la European Medicines Agency (EMA), o anche l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e il Comitato Tecnico Consultivo (CTS) sono enti credibili? Ci si può fidare del giornalismo mainstream? E che dire delle case farmaceutiche, possiamo riporre la nostra fiducia in loro? Che dire della scienza, che cosa si deve intendere con questo termine? Queste sono solo alcune delle domande a cui quest’ultimo libro di Fulvio Di Blasi cerca di dare risposta. Il libro è dedicato ai portuali di Trieste, il che ne fornisce già una stuzzicante chiave di lettura”.

Fulvio Di Blasi è avvocato e dottore di ricerca in filosofia del diritto. Ha insegnato in diverse università sia in Europa che in America. I suoi libri includono Dio e la legge naturale (1999-2021), John Finnis (2008), Ritorno al Diritto (2009), Questioni di Legge Naturale (2009-2021), Saggezza antica e facezia tomista: Felicità e vita buona (2017), From Aristotle to Thomas Aquinas (2021), Vaccino come atto di amore? Epistemologia della scelta etica in tempi di pandemia (2021).

In questo contesto, si impongono potentemente all’attenzione pubblica i “portuali di Trieste”, un gruppo di lavoratori del porto di questa città del nord Italia che, pur essendo per lo più vaccinati, si sentono molto vicini a tutti i lavoratori italiani che subiranno la violenza del GP, e intendono fare tutto quello che possono per aiutarli. Le autorità, preoccupate di scioperi e manifestazioni che potrebbero bloccare o limitare la circolazione navale, promettono a questi portuali eccezioni in loro favore: nel loro caso, i lavoratori che ne avranno bisogno potranno fare i tamponi gratuitamente. I portuali rifiutano. La loro protesta non è per un meschino vantaggio personale.

Da tutta Italia, parte una campagna di appoggio e solidarietà al grido “Trieste chiama, Napoli risponde”, “Trieste chiama, Palermo risponde”, “Triste chiama, Ancona risponde”, “Trieste chiama, Milano risponde”, “Trieste chiama, Genova risponde” e così via, per decine e decine di altre città dove si organizzano manifestazioni anti GP. Perfino dall’estero rispondono a Trieste. Tante persone affluiscono da tutte le parti in questa città, divenuta nobile e leggendaria per i suoi neo cavalieri, per manifestare solidarietà e appoggio ai portuali.